Email che minaccia di pubblicare i vostri accessi ai siti pornografici. Truffa per Sextortion

Sextortion: l’aumento di denunce è stato di oltre il 500% in tre anni. Si tratta di un reato in crescita esponenziale, le cui vittime sono generalmente maschi

Tra i tentativi di Sextortion, estorsione per evitare la diffusione di comportamenti sessuali, ultimamente sta molto crescendo il tentativo via email, tanto che la polizia postale ha diramato un apposito comunicato invitando a chi riceve email come quella seguente a non pagare nulla e cancellare l’email senza preoccupazioni.



Il tuo account è stato hackerato, perché è da lì che ho inviato questo messaggio… abbiamo accesso a tutta la tua corrispondenza, reti social… siamo al corrente di tutti i tuoi “piccoli e grandi segreti”, abbiamo visto e registrato come ti sei divertito visitando siti per adulti. Se non vuoi che il video finisca ai tuoi amici, alla tua famiglia e soprattutto alla tua ragazza, devi pagare».
 


Il motivo che incute paura a molti utenti non esperti e che li induce a pagare è che sembra che l’email minacciosa arrivi direttamente dal loro stesso indirizzo di posta elettronica.  In realtà falsificare il mittente di una email è una procedura molto semplice ed alla portata di tutti, senza bisogno di hackerare alcunchè.


Dietro il falso mittente c’è un truffatore, anche organizzato attraverso una organizzazione criminale, che sostiene di aver compromesso il tuo account mentre visitavi un sito porno. Proprio in quel momento, sarebbero state scaricate tutte le nostre informazioni riservate e soprattutto installato “un virus” sul computer in grado di accedere alla webcam del nostro dispositivo per poter riprendere i momenti intimi.

Le email arrivate negli ultimi giorni sono migliaia e ha creato crescente preoccupazione.

La Polizia Postale si sta occupando di informare la gente su quanto sta accadendo.


 

La richiesta è sempre più o meno la stessa, anche se adesso la truffa originale è stata replicata da altri truffatori: pagare entro 48 ore un riscatto di 300 dollari in bitcoin altrimenti i dati rubati verranno inviati a tutti i contatti presenti sul dispositivo: parenti, amici, colleghi e fidanzata.

Spiega il capo della polizia Postale, Nunzia Ciardi: «Non bisogna pagare, anche perché abbiamo constatato in situazioni analoghe in passato che proprio il pagamento ha l’unico effetto di aumentare le richieste estorsive. Siamo di fronte ad un attacco massiccio da parte di un’organizzazione criminale ben strutturata. Nel giro di poche ore sono arrivate centinaia di telefonate da tutti gli uffici sul territorio. È un tentativo di truffa su larghissima scala che preoccupa molto».

La realtà è che il criminale non dispone di alcun filmato che ci ritrae in atteggiamenti intimi». Eppure nella truffa ci cascano in molti. «Il fenomeno raddoppia di anno in anno», sottolinea Gabrielli. Il motivo lo spiega la Ciardi: «Quando si insiste su argomenti delicati e privati – conclude il capo della Postale – la gente ha paura»

[fonte La Nazione del 21/09/2018]