Diritto all’oblio – Google dimentica, ma non cancella

Una sentenza della Corte Europea ha stabilito il cosidetto Diritto all’Oblio, ossia il diritto per chi si sente danneggiato dalla pubblicazione di propri dati personali su siti web pubblici di richiedere ai motori di ricerca di rimuovere il link.

Una decisione storica, perché per la prima volta un cittadino potrà chiedere a un motore di ricerca la rimozione di link sul suo conto, se ritiene questi «inadeguati, irrilevanti o non più rilevanti, o eccessivi in relazione agli scopi per cui sono stati pubblicati.

google sono bastate due settimane per adeguarsi e predisporre la procedura per la richiesta di cancellazione dei link, assicurando comunque che non sarà una procedura automatica e che ogni richiesta verrà valutata per salvaguardare il diritto all’informazione.

E’ un compito difficile separare le richieste legittime da quelle illegittime, tese esclusivamente alla censura del web. E’ necessario trovare un equilibrio complesso fra il diritto del singolo cittadino e il diritto all’informazione.

Ma attenzione, la Corte ha stabilito la cancellazione dei link dai motori di ricerca, non dalla fonte.  La richiesta che ogni singolo cittadino potrà fare è che quella pagina ritenuta inidonea non sia più indicizzata da Google e quando si adegueranno dagli altri motori di ricerca, cioè smetta di comparire tra i risultati delle ricerche, non che sparisca la pagina dal web, che sarà comunque raggiungibile conoscendone l’indirizzo o attraverso il link su siti e blog.

Se non si conoscono i meccanismi del web porebbe sembrare un’assurdità. Il dato sensibile esiste ancora, solo che è più difficile raggiungerlo.

Ma bisogna tener conto che l’80% degli utenti usa google come pagina iniziale e che la sua navigazione è fatta interamente di ricerche e mai da una url digitata manualmente.

Tanto è vero che dalle prossime versioni di Google Chrome la barra degli indirizzi potrebbe scomparire, ci sono già dei test, per lasciare solo la barra di ricerca .

Considerando che google copre il 95% delle ricerche sul web, scomparire dai risultati di ricerca di google significa sparire effettivamente dal web.

E’ come una foto che invece di essere conservata nell’album di famiglia viene riposta in un diario, a sua volta dentro un cassetto di un mobile in soffitta. La foto è sempre lì, con un  po’ di ricerca potrebbe essere ritrovata, ma difficilmente qualcuno la andrà a cercare. Si accontenterà di quelle presenti nell’album e la foto imbarazzante dopo qualche anno sparirà dalla memoria.